DITUTTO: Intervista Esclusiva a BONAVERI

Il disco, prodotto da Maurizio Biancani per Fonoprint, è una rivisitazione di alcuni classici dell’artista in 14 anni di musica

Da dove nasce l’ispirazione per i tuoi testi? A cosa ti ispiri?

Mi piace concentrarmi sulle piccole cose e trarre l’ispirazione dal vissuto, che sia mio o trasmesso dal racconto dell’altro non fa differenza, l’importante è che all’origine ci sia la nostra ordinarietà. Scrivo di getto, con una melodia che viaggia in testa oppure in semplici versi quando non ho ancora il presagio di una qualche evocazione sonora. Poi rileggo, correggo e decanto a voce alta, interpretando il tutto come una poesia.

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MUSICMAP: INTERVISTA CON BONAVERI

È uscito “RELOADED”, il nuovo disco del cantautore bolognese BONAVERI, prodotto da Maurizio Biancani per Fonoprint. Una rivisitazione di alcuni classici dell’artista in 14 anni di musica. Iniziamo da una domanda basilare: chi è Bonaveri? Qual è l’essenza predominante che emerge dai tuoi testi? ''Bonaveri è una persona onesta, appassionata, che a un certo punto della sua vita ha deciso di non fare più il mestiere del metalmeccanico per seguire una vocazione che ha fatto diventare un mestiere. Un rivoluzionario del quotidiano che vive i suoi giorni con grande curiosità, follemente innamorato di sua moglie e dei suoi gatti. Spero che dai miei testi le persone trovino qualche spunto per vivere un po' meglio, anche per brevi attimi''.

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SPORTVICENZA: INTERVISTA CON BONAVERI

E’ uscito “RELOADED”, il nuovo disco del cantautore bolognese BONAVERI, una rivisitazione di alcuni classici del cantautore bolognese. Album prodotto da Maurizio Biancani per Fonoprint. Ecco l’intervista gentilmente rilasciata…

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STANDOUT: 15 anni cantati in assoluta onestà.

È uscito "Reloaded", il disco del cantautore bolognese Bonaveri. Un lavoro che raccoglie tutta l'esperienza maturata in 14 anni di carriera ma soprattutto di vita. Abbiamo fatto due chiacchiere con l'artista che presto sarà impegnato in una serie di concerti dal vivo.

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RadiowebItalia: intervista

Da venerdì 2 marzo in radio “Clandestino”, secondo estratto da “Reloaded” , il nuovo disco di Bonaveri prodotto da Maurizio Biancani per Fonoprint. Il cantautore bolognese vanta prestigiose collaborazioni a cominciare da Maurizio Biancani (suo produttore artistico dal 2009), Beppe Quirici, Elio Rivagli, Mario Arcari, Lucio Dalla, Marco Fadda, Vincenzo Zitello, Ellade Bandini, Stefano Melone, Armando Corsi, Pietro Posani, Elena Champion, Stefano Gentilini, Luca De Riso, Gabriele Palazzi e tanti altri importanti musicisti di fama internazionale.
Ecco cosa ci ha raccontato Bonaveri riguardo il nuovo singolo “Clandestino”.

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Radiocoop: recensione di RELOADED

Ad occuparsi del nuovo disco è il sito di Radiocoop, nella persona di ANTONIO BACCIOCCHI.
Scrive Antonio: 
"Dopo cinque album, 14 anni di attività e una lunga serie di prestigiose collaborazioni, il cantautore bolognese rivisita alcuni dei suoi brani. Piglio deciso e crudo, canzoni sempre di grande spessore, riuscite, pulite, una voce che riecheggia a tratti il Finardi maturo. Arrangiamenti efficaci, registrazione, scelta dei suoni e produzione impeccabili. Ottimo."

CLICCA QUI per leggere l'articolo.

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LA STAFFETTA su BIELLE.ORG

BONAVERI SU BIELLE di Alberto Marchetti (vai all'articolo)

Questo mondo di poche parole e meno pensieri, di poche visioni e nulla poesia, ha bisogno di questi album, soprattutto ora che vengono meno, per raggiunti limiti d’età, i maestri di sempre.
E’ bravo Germano, molto, merita la nostra attenzione e molto, molto di più.

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LA STAFFETTA su SHIVER

A cura di Alberto Marchetti

Schermata 2015 07 17 alle 15.36.45La Staffetta è il quinto album di Germano Bonaveri, e, senza nulla togliere all’eccellenza del concept su “Le città invisibili” di Calvino o a “L’ora dell’ombra rossa”, è il suo disco migliore, sintesi perfetta tra impegno e autonomia, sdegno e poesia, pane e rose. È un lavoro realizzato attraverso il crowfounding, che sta consentendo oggi la realizzazione di opere necessarie e necessariamente esterne alla rete vincolante del banale mercato musicale. 

L’operaio Germano è un attento ricercatore di storie, quelle che valgono, siano esse di eroi universali come Panagulis, come di contadini costretti ad abbandonare il proprio armonico mondo per un conflitto che arriva, storie di chi è costretto a vivere in una realtà che sconcerta e disagia, alienando i luoghi del cuore e alterando quelli salvifici dello spirito.

Vai alla recensione completa seguendo questo link

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BlogFoolk: recensione de LA STAFFETTA

di Daniele Cestellini

Vai all'articolo su BLOGFOOLK

Schermata 2015-05-15 alle 21.50.37"La staffetta” è il titolo del nuovo album di Bonaveri, cantautore raffinato e profondo. Soprattutto autore di testi articolati, compressi dentro un andamento generale che lo lega ai grandi nomi della tradizione cantautorale del nostro paese (“Guerra”).
Sul piano musicale l’album – composto di undici tracce – si presenta come sostanzialmente tradizionale, in quanto Bonaveri fa riferimento a una formazione classica.
Dalla quale non emergono suoni particolarmente elaborati, nonostante il tessuto sonoro risulti equilibrato, sia sul piano degli arrangiamenti che delle atmosfere legate ai contenuti testuali (“La procedura”). Come anticipato, ciò che fa la differenza – e che pone Bonaveri su un livello di produzione molto alto – sono senz’altro i testi e le immagini che evocano (“La staffetta”).

In alcuni casi si ha la sensazione che non si possa far altro che ascoltare l’incedere del racconto, senza distrarsi e lasciare passare le parole (“Autodaf?”). Ogni brano è come la pagina di un libro e, nell’insieme, il racconto del cantautore bolognese è assolutamente contemporaneo, presente. Come una cronaca. Anche quando le parole si infilano dentro una prospettiva più personale o particolarmente complessa (“Sodibor”).

In un quadro così articolato non manca il sogno, l’immaginario, il riflesso di una dimensione più eterea, inquadrata in un suono più indefinito, attraversata e alleggerita da immagini poetiche più semplici ma non effimere: “Ho dipinto il mondo che vorrei/ sotto un cielo senza guai/ fatto apposta per noi” (“L’indomani”).