(Testi e musica Bonaveri)
Il ragno tesse,
non ha fretta:
lascia che tutto
sia come sembra.
Stende fili sottili
ben nascosto in soffitta:
rannicchiato nell’ombra
sta fermo
ed aspetta.
Il ragno è astuto,
Tiene molto all'onore
che baratta soltanto
con un po' di potere.
Nel regno dei ragni
è sgradito il rumore:
non si dice il peccato
ne' il peccatore.
L’insetto vola, vola, vola, vola e va!
Il ragno tesse legami sottili protetto dall’alta società,
conosce i rami di tutti gli alberi e sa che ogni ragno rispetterà
le trappole tese alla luce del sole, che tanto nessuno rivelerà.
La mosca è stupida
(così si dice),
sa di essere inutile:
è una idea che le piace.
In fondo è comodo
lasciare fare,
ché c’è sempre uno slogan di vento
da cui farsi adescare.
La mosca è cieca,
pensa solo a volare:
per un pugno di merda
si lascia comprare.
Ma la mosca è imprudente,
non c’è nulla da fare:
è soltanto la prossima preda
da catturare.
La mosca vola, vola e presto finirà
nella tela mortale che il ragno ha tessuto protetto dall’alta società,
conosce i rami di tutti gli alberi e sa che ogni ragno rispetterà
le trappole tese alla luce del sole che tanto nessuno rivelerà.
Le mosche muoiono
senza avvisare:
conoscono appena
trecento parole.
L’esperienza
non si produce
se l’emozione
non ha una voce.
Dovranno leggere,
per imparare
un nuovo linguaggio
che sappia informare,
perché altri ragni
non possano nuocere
a mosche ignoranti
impegnate a volare.
Il ragno tesse e trama e ancora ucciderà
le mosche distratte che volano basse nel caldo assolato di questa città
che, intanto, trascorre il suo tempo osceno attraversato da gente comune:
ma questa è una storia di insetti pensanti e di ragni insolenti...
Il ragno tesse e trama e ancora ucciderà
le mosche distratte che volano basse nel caldo assolato di questa città
che, intanto, trascorre il suo tempo osceno attraversato da gente comune:
ma questa è una storia di insetti pensanti, di ragni insolenti e di televisione.