Madamadorè

MADAMADORE' (Testo e musica Bonaveri)

Queste fanciulle meravigliose,
dolci e bellissime, cresciute da me,
un dì futuro saranno le spose
di gente che conta prescelta dal Re.
Ciascuna di loro andrà maritata
ad un signore ricco e potente
soltanto allora sarò realizzata:
non le darò in sposa a un nullatenente.

Oh quante belle figlie, Madama Doré,
oh quante belle figlie.
Son belle e me le tengo, Madama Doré,
son belle e me le tengo.

Giunge alla casa un messo imperiale:
apri la porta Madama Dorè,
che una tua figlia vorrebbe sposare
lo spazzacamino prescelto dal re.
Di toppe e stracci dovrebbe vestire,
senza una dama di compagnia,
nessun castello in cui soggiornare.
Sbatti la porta mandalo via.

Uscite dal mio castello, Madama Doré,
uscite dal mio castello.
Le mie figlie me le tengo, Madama Doré,
le mie figlie me le tengo.

Torna a bussare il messo imperiale
apri la porta Madama Dorè
che al Re di Spagna dovrai maritare
la giovinetta più bella che c'è.
Con viole e rose potrebbe vestire
balli di corte, ricchezza e potere:
"Un sacrificio si deve pur fare
scelga con calma, che tempo ce n'è".

Entrate nel mio castello, Madama Doré,
entrate nel mio castello.
Scegliete la più bella, Madama Doré,
scegliete la più bella.
Adesso sarai contenta, Madama Dorè
adesso sarai contenta.
In fondo è solo una figlia, Madama Dorè,
In fondo è solo una donna e appartiene a te.