(Testi G. Bonaveri, Musica A. D'Urso, G. Bonaveri)
Esploro cauto il silenzio,
sgranando gli occhi nell’oscurità
per osservare il colore del buio,
perché l’assenza un colore ce l’ha.
Vago da giorni in queste rovine
che un tempo furono la mia città.
Cerco tra le macerie il mio nome,
quello con cui qualcuno mi ricorderà.
Non so dire se ci fu un istante
in cui decisi di dover partire
e se qualcuno pianse,
ma non è importante...
e anche se fosse
non lo vorrei sapere
perché qui,
in questa vacuità insolente,
in questo angolo di eternità
non incontri nessuno,
nessuno si affaccia
da questa finestra sul niente,
qui nessuno ti abbraccia
o ti consola,
qui l’anima è sola,
qui c’è solo l’assenza,
il suo bel colore,
qui nessuna parola,
nessun rumore,
nemmeno il respiro.
C’è un arcano di cui non ti dirò, perché solo da qui posso comprenderlo e come sai,
nel luogo in cui mi trovo, nessuna parola ha significato.E’ il ventunesimo, che potrai
accogliere quando saprai scorgere lasofferenza dell’altro, quando avrai dato spazio
dentro di te al sensodella compassione.Solo allora, impalpabile, lo vedrai sbocciare
dal ciglio di uno dei tuoi abissi.Indagalo, cercalo: è il punto in cui poggia il compasso
dell’universo, il luogo insperato della conoscenza, da cui tutto espande e contrae.
Il rimpianto e l’intenzione,
ogni parola, ogni mio pensiero
non hanno senso ne’ ragione:
non ho passato ne’ futuro.
Tutta la storia accade in questo istante,
mi trovo al centro dell’evoluzione
e tutto appare chiaro,tutto è contingente
e anche se non fossenon è così importante
perché qui,
in questa vacuità esaltante,
in questo squarcio nell’eternità
non incontri nessuno,
nessuno si affaccia
da questa finestra sul niente:
l’universo ti abbraccia
e ti consola,
qui l’anima vola.
Qui c’è solo l’assenza,
il suo bel colore...
qui nessuna parola,
nessun rumore:
qui diventi respiro.
Io sto bene. In questo altrove tutto accade simultaneamente,qui le quattro misure
dell’universo : altezza, lunghezza, larghezza e profondità si svelano e nessun pensiero
è possibile. Si sta come in cima ad una torre altissima, in ungiorno di cielo sereno: puoi
vedere tutto attorno passato, presente e futuro, basta saper guardare ciò che è.