FOLLE (Testo e musica: Bonaveri)
Amo dannatamente
prendermi gioco di me,
perché in fondo non è importante
quel che sembra ma ciò che si è,
e per essere coerente
con le forze dell’universo
sono sempre differente,
imprevedibile e controverso.
Son poeta e son pastore,
netturbino o commendatore,
sono il re e forse la regina,
sono l’uovo e anche la gallina.
Sono onesto e son farabutto,
ma per tutti io sono il matto.
Oplà!
Non ho beni da assicurare
né padroni da riverire,
non ho santi per cui pregare
né progetti da realizzare.
Non possiedo quasi niente
e vi dico la verità:
il tesoro più importante
è un baule di felicità
e ci vuole del coraggio
per sorridere dei propri guai,
ché non c’è niente di peggio
di non essere felici mai.
Son fornaio ed imperatore,
artigiano ed imprenditore,
sono il re e forse la regina,
sono l’uovo e anche la gallina.
Sono io, sono il re dei gatti,
il più folle tra tutti i matti.
Sono io, sono il re dei gatti,
il più folle tra tutti i matti.
Son poeta e sono pastore,
netturbino o commendatore,
sono il re e forse la regina,
sono l’uovo e anche la gallina.
Sono onesto e son farabutto,
ma per tutti io sono il matto.
Son pragmatico e sognatore,
astronauta e navigatore,
sono il re e forse la regina,
sono l’uovo e anche la gallina.
Imprevedibile soprattutto
ma per tutti io sono il matto.