Grandi magazzini

GRANDI MAGAZZINI (Testo e musica: Bonaveri)

Nel centro commerciale,
all'ora di punta,
per il superfluo indispensabile
acquistare il comprabile,
perfettamente inutile
e attenti al portafogli
signori, diffidate
di chiunque vi avvicini
con le mani sudate
che poi non si sa mai,
meglio evitare guai.

Sembra incredibile
ma siamo tutti qui,
a sgomitare forte
il rene del vicino
che con occhio assassino
punta la cassiera
per saltare la fila.
Mi è testimone iddio
che c'ero prima io.

Per la miseria
stanate quel bambino,
abbiamo qui sua madre
che tenta di spiegare
di essersi distratta
con il telefonino.
Ora lo sguardo vitreo
fissa l'altoparlante,
ma come accade sempre
nessuno ha visto niente.
Cassa numero sei,
preghiamo tutti per lei.

Si dia finalmente stura
alla pornografia,
sbavando come cani
che inseguono l'offerta,
fiutandone la traccia
che porta alla corsia
della telefonia.

Trentasette rate,
ritiro dell'usato,
tasso fisso e variabile
ed io ci son cascato:
ho tre televisori,
uno giace da mesi
tra i fiori del giardino.
Si sente un Hallelujah,
suona l'inno alla gioia:
per grazia del destino,
uno sbirro ha catturato il bambino.

Pagare tutto in fretta
che è tempo di cenare,
non manca proprio nulla
qui, nel centro commerciale.
Peccato che il carrello
mi faccia bestemmiare:
hanno sabotato
la ruota posteriore.

Migliaia di avventori
si accalcano affamati,
le viscere ruggiscono
alla vista del banco surgelati.
Io schivo quella bolgia
ed entro in pizzeria,
minimalista e sterile, asettica, pulita,
bella come una farmacia.

Finita la giornata,
bussola e coraggio
per rintracciare l'auto
dispersa nel parcheggio.
Qualcuno per sfogarsi
impreca con la moglie:
Si sta come d'autunno
sugli alberi le foglie.

Uscito dall'inferno
tutto sembra tornar normale,
si spengono le luci
giù nel centro commerciale.
Cumuli di acquistabili
perfettamente inutili
giacciono nei bauli
di file di automobili.
E' un viaggio nel deserto
in preda ad un miraggio,
l'idea che in fondo in fondo
poteva andarci peggio:
la carovana umana
procede lentamente
a guadagnar l'uscita,
ordinatamente.