Ecco la recensione di Marco Sonaglia, per IL POPOLO DEL BLUES.
Avevamo lasciato Germano Bonaveri con l’ottimo “Il bardo e il re dei gatti” neanche un anno fa e come un lampo a ciel sereno ci appare “Faol” la sua nuova fatica discografica. Certo i tempi per chi fa musica sono quelli che sono e in questi momenti la vena creativa è come un vulcano in eruzione e vi assicuro che in queste nuove undici tracce non è affatto stanca. Ritmi quasi dance con pennellate di elettronica accompagnano “Blu”(“Oltre ogni limite non è pazzia, devo solo immaginarmi libero”) che ricorda il Battiato degli anni ottanta.