A cura di Alberto Marchetti
La Staffetta è il quinto album di Germano Bonaveri, e, senza nulla togliere all’eccellenza del concept su “Le città invisibili” di Calvino o a “L’ora dell’ombra rossa”, è il suo disco migliore, sintesi perfetta tra impegno e autonomia, sdegno e poesia, pane e rose. È un lavoro realizzato attraverso il crowfounding, che sta consentendo oggi la realizzazione di opere necessarie e necessariamente esterne alla rete vincolante del banale mercato musicale.
L’operaio Germano è un attento ricercatore di storie, quelle che valgono, siano esse di eroi universali come Panagulis, come di contadini costretti ad abbandonare il proprio armonico mondo per un conflitto che arriva, storie di chi è costretto a vivere in una realtà che sconcerta e disagia, alienando i luoghi del cuore e alterando quelli salvifici dello spirito.