Uscito l'11.11.11 (da notare la scelta non causale della data palindroma), L'Ora Dell'Ombra Rossa, è il nuovo album del cantautore bolognese Germano Bonaveri, e segue a circa un anno di distanza l'apprezzato Città Invisibili, che lo ha segnalato come uno dei migliori cantautori italiani degli ultimi dieci anni. Prodotto insieme a Vignoli e Muzzi, il disco mette in fila undici brani ispirati agli Arcani Maggiori dei Tarocchi di Marsiglia nella lettura di Alejandro Jodorowsky e pertanto si apre a molteplici interpretazione, ben cinque ne mette enuncia l'autore nella presentazione di cui una quarta ben celata e una quinta ad appannaggio dell'ascoltatore. Le canzoni, caratterizzate dagli splendidi arrangiamenti confezionati con Antonello D'Urso, si reggono su strutture musicali accattivanti e piene di soprendenti intuizioni musicali che si sposano alla perfezione sia con i temi sia con le strutture dei testi..
Per comprendere il disco nella sua essenza basta cogliere il particolare del titolo, L'Ora dell'Ombra Rossa, rimanda certamente alla passione, alla carne, al sangue dei nostri avi, all'erotismo, ma come scrive lo stesso Bonaveri è il colore della Pietra Angolare, e aggiungiamo noi è rosso anche l'ultimo stadio dell'Opera Alchemica, Il Rubedo, ovvero lo stadio in cui il piombo diventa oro filosofale. Siamo di fronte ad un disco dal valore altamente simbolico, un disco profondo, che merita ascolti attenti e soprattutto un approfondito studio per comprenderne la vera essenza. Tarocchi, Alchimia, Esoterismo, parole che fanno tremare le vene e i polsi ai profani i quali non mancheranno di figurarsi chi si occupa di tali "scienze secrete" come l'Otelma di turno o peggio ancora come il Satanista de noartri. Bene. Nulla di tutto ciò. La storia, la nostra storia è percorsa da un fiume carsico della tradizione ermetica che parte dalla notte dei tempi, attraversa i secoli e affascina personaggi come Giordano Bruno, evocato nella splendida Le Diable, e giunge fino a noi intatta con tutto il suo fascino. Bonaveri utilizzando la simbologia dei tarocchi canta del riscatto sociale, della rivoluzione della cultura, della lotta per sopravvivere dall'omologazione, con la particolarità di rivolgersi sia al nostro inconscio sia alla parte razionale di ognuno di noi. L'ascolto ci regalal momenti di grande intensità come nel caso della splendida L'Empereur o della già citata Le Diable o ancora della poetica ed evocativa La Justice, un brano degno del miglior De Andrè. Chiude il disco il riflessivo spooken word L'Hermite, in cui Bonaveri chiude un personalissimo viaggio alla ricerca della pietra filosofale che gli indichi la strada verso un nuovo inizio, verso quel Ventunesimo Arcano, il punto in cui poggia il compasso dell'Universo, il luogo della conoscenza. Altra particolarità, il disco uscirà anche in spagnolo e successivamente anche in francese ed inglese. Assolutamente Consigliato!