BONAVERI: Parole di rabbia e liberta'
da Il Fatto Quotidiano del 3 marzo 2011
ARCEVIA. "Contro" e' la parola che meglio descrive Bonaveri, poeta narrante con evidente inclinazione al rosso-colore. Bolognese, poco piu' che quarantenne, Bonaveri, che di nome fa Germano, si iscrive alla scuola dei cantautori: nelle sue musiche e nei suoi testi l'eco dei Guccini, De André, Fossati e gaber si accompagna ad un'impronta molto personale che veleggia tra spunti poetici, passione politica e introspezioni.
Armato di chitarra acustica canta le sue ballate e le sue invettive nelle piazze, nei teatri, nei circoli di ex partigiani; e' salito sul palco del Premio Tenco, del V-Day, del Ferrara Buskers Festival; ha pubblicato tre album ("Scivola via", "Magnifico" e "Citta' Invisibili").
Domani sara' al teatro Misa, tappa del tour "Citta' Invisibili" che vede il cantautore, accompagnato da Antonello D'Urso alla chitarra, Luca De Riso al basso, Gabriele Palazzi Rossi alle percussioni, impegnato in un concerto dove si susseguono canzoni dedicate ai migranti, ai poveri cristi vittime dei padroni dell'informazione, al Potere, al proprio Io.
In scaletta anche brani di resistenza e liberta'.
Vale la pena, ogni tanto, schierarsi.
Di Cesare Vanzella