Miraggi

(Testo Bonaveri, Musica Bonaveri, Guercio)

Perso tra quelle dune di polvere,
quando il sole incenerisce l'idea
una clessidra vomita cenere:
lacrime di naufrago cadute nella via.
Nelle tasche solo un'immagine,
nella bocca sete e follia:
un miraggio confonde il limite
sottile tra il reale
e questa sua fotografia.

“Da dove vieni
e dimmi, dove vai?
Quale magia
ti ha concepito?
Quale segreto
sta negli occhi tuoi,
persa tra il sonno e l'infinito?
E se l'ipocrisia di un attimo
mi spinge piano verso te:
se questo giorno fosse l'ultimo
buttalo via con me!”

Persa tra le rovine dei secoli,
nel deserto d'altre città,
lei cammina piano nei vicoli
respirando un altro cielo che non la consolerà.
Lui sentì la vita raccogliersi
rassegnata sopra le dune,
rinunciò alla voglia d'illudersi
con al petto quel miraggio
in un abbraccio senza fine.

“Da dove vieni
e dimmi, dove vai?
Quale magia
ti ha concepito?
Quale segreto
sta negli occhi tuoi,
persa tra il sonno e l'infinito?
E se l'ipocrisia di un attimo
mi spinge piano verso te:
se questo giorno fosse l'ultimo
buttalo via con me!”

Un' impressione molto nitida
riempì il deserto di stupore
e con l'audacia del funambolo
deciso si rialzò.
Lei scese rapida dall'autobus
con l'inquietudine nel cuore;
scrollò le spalle quasi subito
e lo dimenticò.

Dove sei stata
e dimmi che farai,
ora che il tempo
vi ha tradito?
Quale miraggio
dei deserti tuoi
ha devastato l'infinito?
E se il futuro non ha limiti,
lui non ritornerà da te...
e l'impressione di quell' attimo
si spegnerà da sé.