Distopia

Terra arida,
terra nera,
la fatica del giorno
come una preghiera.
Hai sfamato la gente mia
prima che andasse via.

Terra ruvida,
terra scura;
il respiro del mondo
ora mette paura:
c’è un’angoscia di fondo
che non tace mai.

Non è tollerabile
soffrire di più.
Non è sopportabile  
patire di più.

Terra sfinita e livida,
terra paziente e ferita,
un tempo eravamo più giovani
e progettavamo la vita:
era bello da credere,
adesso è impossibile.

Non è tollerabile
soffrire di più.
Non è sostenibile
patire di più.

Terra di tutte le genti imbrattata e livida,
terra sudore lavoro promessa e libertà,
nel silenzio irreale di questa nottata gelida
ti ho lasciato una lettera scritta soltanto a metà
perché devo partire
ma ritornerò:

forse domani,
non so.