L'UNITA' Online: La ballata di Bonaveri contro leggi bavaglio e affini

di Ste.Mi.

Germano Bonaveri appartiene alla nuova generazione dei cantautori che raccolgono la rabbia per un'Italia ingiusta e che cercano strade musicalmente e civilmente degne come il premio Tenco per affermarsi. Germano Bonaveri, bolognese, cantautore, qualche anno fa compose il brano Contro. Un titolo che dice molto ma che l'artista ha sentito la necessità di aggiornale alla luce di intercettazioni e politici che legiferano per vietarle quando ciò di cui dovrebbero vergognarsi è quello che dicono.

CONTRO sul sito de L'UNITA'

BONAVERIi_ControAnche il sito de L'Unita', oltre a Antimafiaduemila.com , Mentereale e ComunistiItaliani ha voluto citare la canzone contro nella sua prima pagina.

Che posso dire? significa che alla fine ancora qualcuno c'e', e resiste, e cerca di dire. Da qui, in quel di Bologna, andiamo avanti. E ripubblichiamo. Grazie a chi non si allinea.

Qui il link, clicca e leggi

Qui invece il video direttamente dal sito dell'Unita'

Creuza de ma

creuza

Dal sito CREUZA DE MA:

Chissà dove vive Bonaveri.
A Bauci, sospeso sulle palafitte, lassù, senza alcuna voglia di scendere su questa terra sempre peggiore?
Oppure a Despina, tra due oceani di sabbia e acqua? Città di confine tra oriente ed occidente, passato e futuro.
Città invisibili.
Città invisibili come il titolo del nuovo CD di Germano Bonaveri.
E' il suo terzo lavoro, dopo Magnifico e Scivola via (con i Resto Mancha). Un' opera matura, completa.
Bonaveri scrive e canta canzoni perchè ha cose da dire. Bonaveri è di parte e non lo nasconde. Non tace.
Un gran bel disco che a noi è piaciuto molto.

Da REPUBBLICA del 09/03/2010

Teatro Celebrazioni
Bonaveri: "Con i poeti canto le città invisibili"
(Gianni Gherardi)

GERMANO Bonaveri entra nelle "città invisibili" col suo nuovo disco e lo presenta stasera al Teatro delle Celebrazioni (ore 21, 13 euro, info 0516153370). Dividerà il palco con Antonello D'Urso chitarra, Nicola Morali pianoforte, Luca De Riso basso e Gabriele Palazzi Rossi batteria. Per il 42enne cantautore bolognese con voce profonda da vero interprete, la critica ha avuto giuste parole di elogio, tanto da paragonarlo a De Andrè e Guccini («Sono onorato di essere classificato in quel filone perché significa che riesco a comunicare dei contenuti» dice), ma nel suo universo espressivo trovano posto anche i poeti italiani, tanto che nel brano che dà il titolo al disco c'è un richiamo a Calvino: «Vero, ma c'è' un richiamo in tutto il disco al tema dell'invisibilità da vari punti di vista, intesa come quella coatta a cui sono costretti quelli che non appartengono a nessun circo mediatico o politico, ma anche quella che è determinata dall'indifferenza in cui ognuno si nutre del proprio egocentrismo e si preoccupa solo di sembrare. E' più un lavoro sull'invisibilità. Ma i miei maestri sono anche i grandi poeti italiani da Carducci in poi, fino a Ungaretti, ma anche Pessoa e Marquez. Chi considero ineguagliato nei testi, sembrerò blasfemo ma non è secondo nemmeno a Dylan, è lo Springsteen fino a metà anni `80''.
Di Bologna, Bonaveri dà un giudizio dolceamaro: «E' una città strana. Paradossalmente ho richieste di concerti dall'Inghilterra e dalla Francia ma suonare nella mia città è da sempre un'impresa epica. Più facile che mi chiamino a 500 km di distanza ma qui se tolgo quei due locali che mi conoscono storicamente è quasi impossibile suonare. Bologna ha un grande potenziale culturale ma le leve sono in mano a poche persone.
Credo ci debba essere un forte richiamo ad una nuova Resistenza, perlomeno culturale, e anche per questo ho in mente alcuni progetti con l'Anpi».

AGI: BONAVERI, GLI INVISIBILI NEL NUOVO DISCO DELL’ANARCO-POETA

(di Cesare Vanzella) - (Vai alla pagina di AGI)

(26 giugno) - Germano Bonaveri somiglia tanto al comandante di un dirigibile che sfrutta le correnti d’aria per allontanarsi e avvicinarsi al suolo, facendo cenni per indicare, a chi abbia ancora voglia di sollevare il capo, che un altro orizzonte e’ possibile. “Citta’ invisibili”, il nuovo disco del cantautore bolognese e’ la folgorante risposta di chi non si arrende, di chi pensa si possa vivere in un paese lontano dalle vergogne e sciatterie quotidiane. Bonaveri, al suo terzo disco, e’ cresciuto, lascia da parte qualche slogan di troppo, invettive e moniti. Si fa trasportare dal vivere quotidiano per mettere a fuoco l’invisibilita’.