Over the rainbow

Non so... sara' che sento suonare *Over the rainbow*, sara' che una parte di me non e' mai cresciuta, sara' che guerra su guerra accresce il mio desiderio di pace, sara' che non ho mai visto l'alba del giorno dopo...

Come un treno arrivato tardi in stazione, quando non c'e' piu' nessuno, solo un vecchio collerico che sbraita contro il dio ladro dei disgraziati. Come un treno giunto troppo presto, quando nessuno ancora ha motivo per aspettarlo, neppure il disgraziato senza Dio. Sempre troppo presto , o troppo tardi. *Somewhere over the rainbow, way up high there's a land that i heard of once in a lullaby...* Ninnenanna che non ho mai voluto ascoltare da bambino ora fanno sentire nostalgia del non vissuto, del respinto in eterno per fingere di essere quello che un minuto dopo sarei diventato. La fretta di crescere, per quanto Giacomo me l'avesse detto: *godi, fanciullo mio, stato soave...*, e non capivo. Capite? Poi passano gli anni, ti rendi conto giorno per giorno che questa maledetta festa non e' che debba ancora arrivare, sta solo passando lentamente. Allora, come un treno, cerchi solo di divorare rotaie su rotaie, senza fermarti a cercare quei visi che hai voluto dimenticare e che un giorno, un inesorabile giorno che si avvicina, cullerai seduto sulla panca tarlata dell'osteria, strisciando un due di spade secondo cercando conforto nel compagno di malasorte. Penso a mia madre, che e' stata vittima del suo folle gesto figlio di solitudine, mia nonna, uccisa dal suo stesso dolore... Stazioni nelle quali il mio treno ha sostato un attimo, senza cercare neppure di annusarne l'aria, proteso com'era ad inseguire quel punto sfocato vicino all'infinito dove le rotaie finalmente si sarebbero toccate... E correre, correre tanto che il rumore del vapore della caldaia copra l'ansimo sempre piu' opprimente, scoprendo metro dopo metro che quel punto, quella pietra Angolare, semplicemente si allontana alla stessa velocita' con la quale tu lo insegui. Solo attimi, nei quali sollevi il capo e socchiudi gli occhi per vedere meglio laggiu', dimenticando che intorno a te c'e' il presente. Oggi ho cessato di mettere legna nella vorace bocca della caldaia a vapore , oggi il glifo non si muove e non da' accelerazioni ai miei attimi. Sono sceso, sporco di fuliggine e fumo, per sdraiarmi al sole di questo prato immenso ferito da due tagli metallici e paralleli, a respirare l'aria che mi passa accanto oggi. E' splendidamente somigliante a quella di ieri, forse piu' rarefatta ma sto imparando a farmela bastare , i miei polmoni stanno imparando. Sta sfumando *Over the rainbow*, qualcosa sfuma il mio vedere e mi accarezza il volto, io scrollo le spalle senza voltarmi indietro. Neppure cerchero' di guardare oltre, perche' due rette parallele non possano piu' distrarmi da una festa che non e' iniziata mai, mai finira', ma vede colori e suoni che da sempre, intorno a me, danzano.