La Stampa 27/08/09
Un articolo de "La Stampa" del 27/08/09 in occasione del concerto a Castagnole delle Lanze per il CONTRO Festival. CLicca sull'immagine per leggere l'articolo.
Che dire? Un articolo che mi ha procurato una sensazione di riconoscenza, perche' dimostra che si puo' ancora sperare e pensare di fare musica d'autore (sia un tributo che un concerto delle cose che scrivi) e trovare qualcuno attento, appassionato e partecipe che vede invece di guardare, ascolta invece di capire. Grazie :)
Per chi volesse leggere, posto articolo e link del sito, raggiungibile cliccando qui
Se ci sono alcuni che aspettano la pioggia per non piangere da soli, ce ne sono invece altri che quando piove e tanto come venerdì scorso 10 luglio piangono e si disperano.
Presto detto il perché. Le feste all'aperto e gli incontri musicali quando piove vengono malissimo, anzi non vengono per niente e risultano regolarmente annullati e rimandati a data da destinarsi. Un simpatico modo di dire per non agitare la gente e tenerla sospesa in un limbo indolore. Tutti hanno piena consapevolezza nel profondo che, poi, queste date, una volta perse, non si ri-destinano mai...
Pubblicato da Lucaniart
Un po’ di tempo fa, nei miei vagabondaggi musicali, mi sono imbattuto credo in una raccolta di Germano Bonaveri e i Resto Mancha. La ascoltai, mi colpì molto e la lasciai, metaforicamente a fermentare pensando che come il mosto avrei dovuto aspettare che diventasse buon vino. Ho aperto la cantina, l’ho assaggiato e quella che era stata solo un’impressione si è trasformata in una certezza. Dal mosto è fuoriuscito dell’ottimo vino! E questo mi permette di ringraziare chi con me condivide quest’ottimo vino, mi riferisco alla padrona di casa: Maria Pina Ciancio! Ma dopo aver degustato, passiamo ad un’analisi un po’ più approfondita del sapore, del gusto, del contenuto di questo vino, onde evitare che poi alla fine ci si ubriachi di solo odore! Leader del gruppo “Resto Mancha”, Germano Bonaveri, emiliano doc esordisce nel 2007 come solista con un album dalle forte tematiche sociali “Magnifico”, tra brani dal sapore etno – folk molto ritmati e venature jazz con virate dal tocco cantautoriale che si alzano potenti e forti in versi come: “Sarà che un telegiornale/non può convincermi fino in fondo/e ormai ci sembra normale/qualunque guerra di questo mondo/”, oppure “Sarà che un’ altra umanità/altrove ha fame davvero/e noi facciamo la guerra/per un fottuto barile di oro nero”. Le canzoni di Bonaveri parlano di influenza della televisione e della politica sulle nostre vite, invitandoci a rompere gli schemi, da un lato cercando di riconoscere le diversità o le differenze, da un altro lato invitandoci alla partecipazione. Canzoni di resistenza dunque, perché esprimono una volontà di non adeguarsi ai parametri comuni di un vivere veloce. leggero ed alla moda (fast, easy, trendy!) e che si ergono contro i filosofi all’acqua di rose, contro gli opinionisti presenzialisti, contro gli psicologi pressappochisti, contro appunto quel pensiero comune che ha bisogno di capri espiatori su cui puntare il dito per alleggerire la propria coscienza, per sentirsi amati ed amabili, rispettati e rispettabili. Canzoni nate per comunicare, per inviare messaggi diretti e precisi.
Bonaveri & Co.
Teatro Tortona 14 marzo
Germano Bonaveri ha cantato de André.
Si fa presto a dire "le cover di de Andrè", certo.
Eppure il vero artista cosa fa: canta le canzoni di altri senza la più piccola velleità ad avvicinarsi all'originale.
La bravura sta nella capacità interpretativa che non è data a tutti ma a Bonaveri sì.
Di questo siamo stati tutti convinti e non ci è voluto davvero molto per capirlo perché già dal primo attacco di Prinçesa è stato tutto chiaro come il sole: questo cantautore le qualità migliori che un artista possa avere le ha: originalità, bella voce, gestualità. Tutto.
De Andrè avrebbe fatto "chapeau"? Chi lo sa, ma il pubblico è rimasto davvero estasiato dalla performance e questo è ciò che un interprete si aspetta, il risultato migliore.
E poi che dire della band - i Resto Mancha (bravissimi) - supportata dalla presenza di un fantastico Mario Arcari che con de André ha lavorato a più riprese e che, quella sera sul palco, aveva il volto divertito di un bambino.
La cornice allo spettacolo è stato davvero di grande pregio: provare per credere.
La serata ha registrato il tutto esaurito.
Ideatore della serata un grande Alberto Bazzurro supportato dal Club Tenco.
Che ringraziamo.
Vai all'articolo di Giovanni Choukhadarian (Blog su KATAWEB)
Perché, agnolotte mie e non de la ventura, dopo tot giorni e settimane di 59esimo Festivàl della canzone italiana, a uno magari gli vien pure voglia di decomprimersi quel tot. E allora quale posto migliore di Tortona, patria del Perosi, che il cielo l’abbia in gloria, e del mè amìs Alberto Bazzurro? Nessuno, in fatto, e meglio poi se l’occasione è un concerto in onore di Fabrizio De André, tenuto da Germano Bonaveri e i suoi prodigiosi Resto Mancha...
Bonaveri puo' essere definito l’erede di Guccini. Anche lui emiliano, calca un crinale composito che lo fa navigare tra De Andre’, Gaber e il Guccio. Sempre impegnato in concerti ma anche in tributi a Faber, Bonaveri sta lavorando alla realizzazione del suo terzo album, dopo i buoni riscontri ottenuti da “Scivola via” e da “Magnifico”. A quest’ultimo disco, pubblicato nel 2007, hanno collaborato musicisti come Beppe Quirici e Mario Arcari.
(di Germano Bonaveri) - Benvengano le celebrazioni di Faber. Benvengano oggi e va bene anche se gli stessi che adesso lo acclamano sono gli stessi che ieri esaltavano e domani esalteranno (appena si spegneranno le luci del circo) la musica usa e getta . Benvenga che le radio spazzatura dei grandi network dimentichino per un attimo i diktat degli x-factoriani e trasmettano Giugno '73.
Benvenga la denuncia del bisogno di ritrovare quel modo di fare musica: fosse vero. Io non so cosa farebbe De Andre' oggi, se fosse qui tra noi. A me viene in mente il Gaber di "Io se fossi DIo": metterebbe un sacco di distanza tra se' e questo mondo voltagabbana. Starebbe con le vittime di questo mondo: concerti su concerti. Non si rimpianga De Andre' con l'hit parade in tasca e la penna attenta a non ferire le suscettibilita' di qualcuno che conta. Si rimpianga con un po' di silenzio ogni giorno, tutti i giorni.
Si rimpianga l'intelligenza indipendente, che oggi e' merce cosi' rara da meritare di essere ricordata con altrettanta forza accanto a Fabrizio. In ultimo, benvengano le celebrazioni di Faber, se contribuiranno a farlo conoscere meglio a chi e' molto giovane e che magari sara' cosi' entusiasta della vita da innamorarsene.
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Ritorna il tema della "dignita'". Bonaveri, forse l'erede di Guccini, spiega: "Rimpiango la sua intelligenza indipendente che oggi e' merce rara. Benvengano le celebrazioni di Faber, se contribuiranno a farlo conoscere meglio a chi e' molto giovane e che magari sara' cosi' entusiasta della vita da innamorarsene". Vale la pena ricordare l'omaggio che la cultura provenzale rendera' domani al cantautore scomparso....
Mi trovo sulla scrivania un cd uscito nel 2004 a nome dei Resto Mancha , progetto formato da Germano Bonaveri (cantante ed autore) , Fabio Guercio (chitarra e coautore di molti pezzi presenti qui) , Luca De Riso (basso) , Lugi Bruno (pianoforte) e Gaetano Alfonsi (batteria) . Lo infilo nel mio cd player e ne rimango piacevolmete catturato , voce da cantautorato colto e musiche fuori dal tempo che profumano di Jazz , Blues , Sudamericana e suonate come dio comanda .
sito web :Maurizio Bianchimano
La musica leggera sarebbe costruita con gli avanzi delle musiche (critici severi) , ma della “esistenza musicale”, la canzone e’ il momento culminante.
Abbiamo bisogno di una musica di tutti i giorni, il suono ci lega alla vita e la memoria e’ vita. Viviamo in un acquario sonoro, non solo perche’ le musiche ci arrivano da tutte le parti, ma anche perche’ il rumore e’ una costante della nostra esistenza.
“La canzone e’ un occhio puntato su questo secolo, la cui brevita’ e’ stata gia’ teorizzata. Se e’ cosi’, la brevita’ della canzone riesce ad inseguirlo e raggiungerlo” (Manlio Sgalambro).
Ma bisogna distinguere fra canzonetta, intesa come semplice prodotto di consumo e canzone come mezzo espressivo tipico del nostro tempo, portatore di forme e contenuti, che un passato erano privilegio dell’alta cultura, e l’emiliano Germano Bonaveri onora con la sua coerente vocalita’ e scrittura di brani questa aspettativa. Ancor meglio dal vivo, con chitarra o il gruppo.
La canzone e’ un media specifico, di parole-musica-voce del cantante/autore e arrangiamento.
Anche se cantiamo di meno, il peso che le canzoni hanno nella nostra vita non e’ affatto diminuito, in quella dei sentimenti.
Bonaveri merita maggiore visibilita’ ed attenzione, perche’ e’ impegnato nelle idee e nella comunicazione espressiva, in un momento di grave crisi di valori, un deserto dell’anima.
Il suo ripensare Fabrizio De Andre’ e’ naturale, fuori dalle mode.
“ I lampioni che la musica accende nel tempo dell’individuo sono surrogati di quel tanto dibattuto senso dell’esistenza che egli va cercando” (Theodor W. Adorno).
Germano Bonaveri e’ un artista della re-esistenza, cosciente che il successo ha un prezzo da pagare all’industria del consenso, e che dobbiamo “cambiare la musica”.
Edoardo Kanzian.