Seconda canzone di STAL L'INCANTATORE
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Seconda canzone di STAL L'INCANTATORE

Il testo della seconda canzone, NON E' TEMPO ANCORA, è nato.
STAL è ferito ed anziano, chiuso nella sua dimora ai confini della brughiera. Un ragno ha fatto la sua ragnatela nello scudo, dimenticato in un angolo umido della casa. La spada appesa al muro.
L'incantatore ha nostalgia di quando, giovane e forte, saliva sulla collina prospicente la casa per incontrare amici e compagni di battaglia. Deciderà di raccogliere le forze e tornarci, e sulla collina incontrerà il bardo della nebbia, che gli porterà notizie dalle terre lontane.

Sto anche continuando la sessione di disegno, ed ho scarabocchiato il volto di STAL, per come credo sarà. Finiti gli schizzi, mi metterò alla ricerca di un bravo illustratore. 
VOLONTARI, fatevi avanti!

NON E' TEMPO ANCORA (Testo e musica G. Bonaveri)

Questa dimora è desolata,
vorrei sedermi come un tempo sulla collina
ma oggi appare così lontana:
dovrò aspettare ancora.

Un ragno tesse la sua prigione
e come me tenta la fortuna
che a volte sembra così vicina
ma non è il giorno, né l'ora.

Non è il giorno, né l'ora

Lo scudo mostra il segno ormai indelebile
di lance spezzate,
il filo della spada accusa il peso insopportabile
di esistenze troncate,
trascorro questo tempo ineluttabile
aspettando un segno che stenta ad arrivare:
la giovinezza fugge inesorabile
mentre vorrei poterla trattenere.

Il cuore escogita menzogne e tradimenti
per ingannare questo corpo malato
ma non posso muovermi, io sono ferito,
non è il mio giorno, né l'ora.

Abito un luogo che non è più il mio,
la ragnatela adesso è sporca e consumata.
Amico dell'ombra, che vegli in agguato
dovrai aspettare ancora.

L'inestricabile illusione del presente
è una prigione di seta,
e questo lento consumarsi del vivente
non è affatto la vita.
e la pulsione di violare l'orizzonte
per scongiurare la paura dell'oblio
è la paura del nemico che hai di fronte
ed il sospetto che il nemico sia il tuo dio.

Amico dell'ombra, che trami nel silenzio
perché Natura questo ti ha insegnato
sappi che è molto labile il confine
tra ciò che è vero e quello che hai sognato

Ti lascio a questa dimora desolata,
voglio tornare come un tempo sulla collina
che finalmente è tutta illuminata
e l'erba è fresca, e madida di brina.

 

 

Prime bozze del disco 2025
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Prime bozze del disco 2025

Il disco del bardo, STAL L'INCANTATORE, procede. Il testo del secondo pezzo, NON E' TEMPO ANCORA, è scritto. Ho anche già chiara in mente la storia, e presto ve la racconterò.
Novità: il disco vedrà la luce anche in inglese e spagnolo, grazie agli adattamenti in lingua rispettivamente di Vanni Spinelli e Fernando Martines de Carnero Calzada.

Nel frattempo, ho ripreso in mano la matita, dopo quasi 40 anni, e sto iniziando a tratteggiare i personaggi e paesaggi del disco. Non vi nascondo che sto optando per cercare un bravo illustratore per realizzare 4, 5 tavole che saranno nel libretto e nella copertina del CD, oltre che eventualmente disponibili come disegno numerato e firmato per chi volesse prenotarsene una copia.

E' tutto in corso d'opera. Paolo Biavati, fonico con cui ho lavorato quasi vent'anni, si è reso disponibile a lavorare al progetto. Sto iniziando a produrre i primi file audio, ed anche su questo vi terrò aggiornati.

Per ora, vi regalo il testo di NON E' TEMPO ANCORA. Stal è relegato, vecchio e ferito, nella sua isolata dimora della brughiera. Scudo e spada posati da qualche parte, ed il nostro protagonista parla con un ragno, che ha fatto la tela proprio nel suo scudo. Stal vuole ritrovare i compagni di mille battaglie, è stanco e arrabbiato per le sue ferite. Deciderà di incamminarsi verso la collina dove sedeva un tempo, perché là farà un incontro determinante.

NON E' TEMPO ANCORA

Questa dimora è desolata,
vorrei sedermi come un tempo sulla collina
ma oggi appare così lontana:
dovrò aspettare ancora.

Un ragno tesse la sua prigione
e come me tenta la fortuna
che a volte sembra così vicina
ma non è il giorno, né l'ora.

Non è il giorno, né l'ora

Lo scudo mostra il segno ormai indelebile
di lance spezzate,
il filo della spada accusa il peso insopportabile
di esistenze troncate,
trascorro questo tempo ineluttabile
aspettando un segno che stenta ad arrivare:
la giovinezza fugge inesorabile
mentre vorrei poterla trattenere.

Il cuore escogita menzogne e tradimenti
per ingannare questo corpo malato
ma non posso muovermi, io sono ferito,
non è il mio giorno, né l'ora.

Abito un luogo che non è più il mio,
la ragnatela adesso è sporca e consumata.
Amico dell'ombra, che vegli in agguato
dovrai aspettare ancora.

L'inestricabile illusione del presente
è una prigione di seta,
e questo lento consumarsi del VIVENTE
non è affatto la vita.
e la pulsione di violare l'orizzonte
per scongiurare la paura dell'oblio
è la paura del nemico che hai di fronte
ed il sospetto che il nemico sia il tuo dio.

Amico dell'ombra, che trami nel silenzio
perché Natura questo ti ha insegnato
sappi che è molto labile il confine
tra ciò che è vero e quello che hai sognato

Ti lascio a questa dimora desolata,
voglio tornare come un tempo sulla collina
che finalmente è tutta illuminata
e l'erba è fresca, e madida di brina.

 

 

IO SONO STAL, la prima canzone
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IO SONO STAL, la prima canzone

Il primo brano del disco del 2025, STAL L'INCANTATORE è nato.

Voglio condividerne il testo, che potrà subire qualche aggiustamento ma ha già la struttura e il contenuto che avevo in mente.
Parla STAL, il guerriero incantatore che oramai vecchio e ferito, sofferente per l'essere costretto a dimorare in una piccola capanna nella brughiera, ci racconta alcune delle forme che ha vestito prima di essere uomo. 
Ci racconta di essere stato una volpe, un germoglio per un anno intero, e tante altre cose.
E' consapevole che anche questa forma sta per finire, e si racconta.

Vi anticipo che incontrerà il Bardo della Nebbia, su una collina, per sapere cosa accade nelle lande remote, ma questa sarà un'altra canzone.

A voi il testo e chissà, a breve potrei anche farvi ascoltare una anteprima della musica, che ho già naturalmente composto:

Io sono STAL (Testo e musica, Bonaveri)

Fui molte forme prima di questa
ed anche questa dovrò indossare,
fui un cerbiatto della foresta
e fui un giaciglio per riposare.
Fui una spada e fui la ferita
che uccise il re incatenato al trono,
fui rosa rossa, rosa sfiorita
fui la saetta che PRECEDE il tuono.

Fui la marea che plasmò le spiagge
e la rugiada di ogni giardino,
l'agnello docile che seguì il gregge
inconsapevole del suo destino,
io fui una spiga nel campo di grano,
il cuculo ozioso intento a cantare
ora partecipo al consesso umano:
io sono Stal, l'incantatore.

Io so dei mondi dimenticati,
io so dei mondi ancora a venire,
conosco il nome delle montagne
laddove un tempo esisteva il mare,
io so perché l'agrifoglio è verde
e perché esistono le emozioni
conosco il luogo dove si perde
la percezione delle stagioni.

Fui molte forme prima di questa
ed anche questa dovrà passare:
fui il marinaio nella tempesta
e fui la riva su cui approdare.
Fui la speranza nella vittoria,
fui germoglio, per un anno intero:
fui la bugia che ipotizzò la storia
fui la sconfitta del condottiero.

Fui molte forme prima di questa
- ed anche questa sta per finire -,
fui generato, questo mi basta:
non ho segreti da rivelare.
Io fui un'aquila dei cieli tersi
poi una volpe della faggeta
fui quell'istante in cui ci siam persi
nel turbinìo d'una nevicata.

Io so del grande insegnamento
e di quando fu elargito,
io so perché proverai rimpianto
per ogni sogno che fu sognato.
Io so dei giorni fortunati
e so perché si prova dolore,
conosco il nome di ogni cosa,
io sono Stal, l'incantatore.

Conosco il nome di ogni cosa,
io sono Stal, l'incantatore.

IO SONO STAL
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IO SONO STAL

Mentre prosegue il lavoro per l'uscita di 1968 (siamo alla fase finale del mastering e presto avrete news in merito), prosegue il lavoro sul progetto per il 2025: IO SONO STAL.
Ho deciso la trama pressoché definitiva, suscettibile di alcune modifiche perché da qui in poi saranno le canzoni a dettare la linea.
Ho trascritto a mano tutti i canti bardici che ho trovato, per interiorizzarli, in primis l'intero lavoro di Francesco Benozzo: POETI DELLA MAREA.
Una ulteriore suggestione viene proprio dal succitato, grazie al suo capolavoro SCIAMANICA. POEMI DAI CONFINI DEI MONDI.
Soprattutto il poema sul suicidio, che mi ha dettato ciò che il mio protagonista sceglierà, che è appunto il suicidio inteso come interruzione del lento morire, piuttosto che la rinuncia alla vita.
Ho scritto la bozza del testo del brano che aprirà il lavoro, e darà titolo al tutto: IO SONO STAL.
E' la presentazione di questo poeta incantatore-guerriero, oramai vecchio e ferito, che ci racconta quali forme ha avuto nelle sue tante esistenze, ciò che è stato nell'infinito scorere del tempo.
Presto vi aggiornerò con il testo.
Nel frattempo sto pensando ad un crowdfunding, perché il lavoro è importante e vorrei acquisisse un ampio respiro internazionale.
Lo canterò anche in inglese, ma anche su questo sarete aggiornati.

IL PROGETTO PER IL 2025
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IL PROGETTO PER IL 2025

"Osserva i tavolati di marea,
proteggono le genti valorose"

E' una delle frasi chiave del libro di Talyesin, che porta il nome del bardo britannico Taliesin (c. 534 – c.599), che fu il primo poeta a scrivere in lingua gallese. Tuttavia, secondo gli studiosi fu scritto nel X secolo. Dato che tutta la poesia era trasmessa oralmente al tempo di Taliesin, un'ipotesi plausibile è che i suoi poemi furono messi per iscritto solo quattro secoli dopo di lui usando le ortografie del tempo.
Ho avuto la possibilità di leggerlo, viverlo, assaporarlo, meditarlo grazie all'immenso lavoro di Francesco Benozzo.

Ne pubblico qui alcune note biografiche, tratte dal sito dell'Università di Bologna:

Fondatore del CIEB - Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina, Fondatore dell'OSS - Osservatorio contro la Sorveglianza di Stato, Fondatore del Gran Giurì per le violazioni dei diritti umani commesse durante la pandemia, Responsabile scientifico del PCP - Paleolithic Continuity Paradigm for the Origins of Indo-European Languages, Visting Research Fellow presso la Bath Spa University (UK) 

Specializzato in filologia romanza e celtica, ha all'attivo 800 pubblicazioni sulle radici preistoriche e sciamaniche della cultura europea, sull'origine del linguaggio e sulla natura della lingua poetica (ha elaborato e teorizzato il concetto di Homo Poeta ). Svolge le sue ricerche nell'ambito delle letterature medievali romanze e dell'etnofilologia, disciplina da lui fondata. Poeta e musicista di fama internazionale, è candidato al premio Nobel per la Letteratura dal 2015, con candidature rese pubbliche dal Pen International. Nel 2022 ha vinto il premio internazionale "Poeti dalla frontiera".

Voglio scrivere una storia in musica. 

Un concept album di cui ho in mente la trama, redatta dopo avere trascritto a mano libera i testi del Libro di Taliesin, del Libro di Hergest, del Libro Nero di Camarthen e qualcosa anche del Libro di Aneirin.
Ho trovato forti analogie con l'epopea del Signore degli Anelli di Tolkien, ad esempio la battaglia degli alberi, gli Ent.
Voglio raccontare la storia di un incantatore, STAL. Un vecchio mago guerriero che sulla narrazione del mondo ricevuta dal Bardo della Nebbia, decide di ribellarsi all'Impero del male e dell'oscurità arruolandosi nelle forze di Natura per l'ultima battaglia.

Una sfida che non avevo mai tentato.

E' pur vero che L'ORA DELL'OMBRA ROSSA è un concept incentrato sui tarocchi marsigliesi, ma qui il lavoro è molto differente.
In primis trovare un linguaggio che renda onore all'originale, scarsamente in metrica e scarno di rime, immaginifico ed a tratti quasi psichedelico. In seconda battuta, rendere onore a quella poesia, come dicevo prima, di paesaggio e di sostanza.
Terzo problema costruire una storia in pochissimi capitoli, con la sintesi della canzone.

Versione in inglese.

Sarà l'ultimo step. Vorrei realizzarne una versione in inglese, ma dovrò prima di tutto trovare una persona disponibile e capace, per una sfida mica da poco.

restate connessi, e vi terrò aggiornati step by step.