Prime bozze del disco 2025
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Prime bozze del disco 2025

Il disco del bardo, STAL L'INCANTATORE, procede. Il testo del secondo pezzo, NON E' TEMPO ANCORA, è scritto. Ho anche già chiara in mente la storia, e presto ve la racconterò.
Novità: il disco vedrà la luce anche in inglese e spagnolo, grazie agli adattamenti in lingua rispettivamente di Vanni Spinelli e Fernando Martines de Carnero Calzada.

Nel frattempo, ho ripreso in mano la matita, dopo quasi 40 anni, e sto iniziando a tratteggiare i personaggi e paesaggi del disco. Non vi nascondo che sto optando per cercare un bravo illustratore per realizzare 4, 5 tavole che saranno nel libretto e nella copertina del CD, oltre che eventualmente disponibili come disegno numerato e firmato per chi volesse prenotarsene una copia.

E' tutto in corso d'opera. Paolo Biavati, fonico con cui ho lavorato quasi vent'anni, si è reso disponibile a lavorare al progetto. Sto iniziando a produrre i primi file audio, ed anche su questo vi terrò aggiornati.

Per ora, vi regalo il testo di NON E' TEMPO ANCORA. Stal è relegato, vecchio e ferito, nella sua isolata dimora della brughiera. Scudo e spada posati da qualche parte, ed il nostro protagonista parla con un ragno, che ha fatto la tela proprio nel suo scudo. Stal vuole ritrovare i compagni di mille battaglie, è stanco e arrabbiato per le sue ferite. Deciderà di incamminarsi verso la collina dove sedeva un tempo, perché là farà un incontro determinante.

NON E' TEMPO ANCORA

Questa dimora è desolata,
vorrei sedermi come un tempo sulla collina
ma oggi appare così lontana:
dovrò aspettare ancora.

Un ragno tesse la sua prigione
e come me tenta la fortuna
che a volte sembra così vicina
ma non è il giorno, né l'ora.

Non è il giorno, né l'ora

Lo scudo mostra il segno ormai indelebile
di lance spezzate,
il filo della spada accusa il peso insopportabile
di esistenze troncate,
trascorro questo tempo ineluttabile
aspettando un segno che stenta ad arrivare:
la giovinezza fugge inesorabile
mentre vorrei poterla trattenere.

Il cuore escogita menzogne e tradimenti
per ingannare questo corpo malato
ma non posso muovermi, io sono ferito,
non è il mio giorno, né l'ora.

Abito un luogo che non è più il mio,
la ragnatela adesso è sporca e consumata.
Amico dell'ombra, che vegli in agguato
dovrai aspettare ancora.

L'inestricabile illusione del presente
è una prigione di seta,
e questo lento consumarsi del VIVENTE
non è affatto la vita.
e la pulsione di violare l'orizzonte
per scongiurare la paura dell'oblio
è la paura del nemico che hai di fronte
ed il sospetto che il nemico sia il tuo dio.

Amico dell'ombra, che trami nel silenzio
perché Natura questo ti ha insegnato
sappi che è molto labile il confine
tra ciò che è vero e quello che hai sognato

Ti lascio a questa dimora desolata,
voglio tornare come un tempo sulla collina
che finalmente è tutta illuminata
e l'erba è fresca, e madida di brina.