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LA STAFFETTA

Mercoledì 23/10 al Teatro Galliera (BO).

staffetta-littlePresenterò in anteprima le canzoni del nuovo disco, che vedrà la luce in data imprecisata. Non sento l'urgenza di vedere pubblicato questo nuovo lavoro consapevole del fatto che il mercato musicale è morto, assassinato da coloro i quali avrebbero invece dovuto accudirlo a cominciare dalle major per arrivare ad una certa tipologia di critico musicale: quello prono all'influenza dei "nomi che contano". Un livellamento verso il basso, osannando come divinità il "prodotto commerciale" favorendo la mediocrità a scapito della qualità. Non amano la musica questi signori, meglio stargli accuratamente lontano.


I critici di questo progetto sarete voi, durante i concerti. Il disco uscirà quando sarà maturato attraverso anche le vostre sensazioni, opinioni, emozioni. Uscirà quando sarà la necessaria testimonianza di un percorso.

 

Sono al momento 14 brani, potrebbero dventare 19. E' un disco che prosegue il cammino che intrapresi con MAGNIFICO, arrangiato assieme a Beppe Quirici che proprio il 23 ottobre ricorderemo in Teatro Galliera assieme all'Associazione Quirici.
MAGNIFICO era il disco dell'invettiva contro ciò che era evidente e opprimeva la società.
Venne CITTA' INVISIBILI, il disco della denuncia di tutte quelle condizioni di sofferenza sociale dettate dall'invisibilità.
Fu poi il turno di L'ORA DELL'OMBRA ROSSA, un disco che racconta ciò che sarebbe accaduto a partire dalla sua data di uscita, l'undici di novembre del 2011. Una sorta di profezia (in realtà una analisi di previsione geopolitica) che sta avverandosi mese dopo mese con una puntualità che non è mistero per chi conosce il disco.

LA STAFFETTA è una proposta esistenziale, un racconto che prende spunto dalle storie che mi sono state raccontate da partigiani e da persone che hanno vissuto quel periodo terrificante della nostra storia. La resistenza vista dal punto di vista del partigiano, che fu il primo e unico sconfitto di quella guerra. Sconfitto perché furono poi altri, i soliti, a cavalcare l'evanescente onda del potere attraverso la riscrittura della propria storia e della storia degli avvenimenti. Sono sempre gli stessi, capaci di cambiare colore e identità a tenere le fila del nostro destino.
Hanno perso loro ed abbiamo perso noi. Abbiamo perso perché non siamo stati capaci di cogliere l'opportunità di cambiare nonostante l'esperienza. Siamo stati sconfitti per la nostra voglia di appartenere a quel mondo, per l'incapacità di parteggiare, scegliere ed indignarci. Sconfitti di fronte ai nostri figli e ri-velati nel nostro egoismo stolto di cercare una futile fortuna personale sulle spalle del prossimo.
LA STAFFETTA è il tentativo di testimoniare che la storia è destinata a ripetersi se non si conserva la memoria, se non si cerca di conoscere, se si abbassa la soglia dell'attenzione, se ci si abbandona nella ricerca egocentrica di un benessere personale effimero quando non contemplato all'interno di un benessere sociale.

Io appartengo ad una generazione che non ha vissuto gli anni della guerra ma ha potuto sentire racconti di un passato non troppo lontano, non ancora avvelenati dai traditori cui facevo riferimento prima. E' quindi una sorta di testimonianza fatta da Sconfitto a sconfitto e tramandata alle generazioni successive cerando di proporre un modo per sopravvivere a questo inferno.
Come diceva Calvino: "Cercare, e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'Inferno, non è Inferno. E farlo durare, e dargli spazio."

Ringrazio Patrizia Muzzi che mi è stata vicina durante la scrittura e composizione di questo lavoro, Maurizio Biancani per la produzione artistica e l'amicizia ed in particolar modo:
ANTONELLO D'URSO, LUCA DE RISO e FABRIZIO LUCA che hanno raccolto la sfida di arrangiare musicalmente con me un lavoro difficile, complesso, ambizioso consapevoli che le tematiche trattate non godono dell'attenzione del potere costituito.
Resistenza è anche scegliere di fare la cosa giusta quando la si sente necessaria, prescindendo dal tornaconto personale.

Ci vediamo il 23.