Pubblicato da Lucaniart
Un po’ di tempo fa, nei miei vagabondaggi musicali, mi sono imbattuto credo in una raccolta di Germano Bonaveri e i Resto Mancha. La ascoltai, mi colpì molto e la lasciai, metaforicamente a fermentare pensando che come il mosto avrei dovuto aspettare che diventasse buon vino. Ho aperto la cantina, l’ho assaggiato e quella che era stata solo un’impressione si è trasformata in una certezza. Dal mosto è fuoriuscito dell’ottimo vino! E questo mi permette di ringraziare chi con me condivide quest’ottimo vino, mi riferisco alla padrona di casa: Maria Pina Ciancio! Ma dopo aver degustato, passiamo ad un’analisi un po’ più approfondita del sapore, del gusto, del contenuto di questo vino, onde evitare che poi alla fine ci si ubriachi di solo odore! Leader del gruppo “Resto Mancha”, Germano Bonaveri, emiliano doc esordisce nel 2007 come solista con un album dalle forte tematiche sociali “Magnifico”, tra brani dal sapore etno – folk molto ritmati e venature jazz con virate dal tocco cantautoriale che si alzano potenti e forti in versi come: “Sarà che un telegiornale/non può convincermi fino in fondo/e ormai ci sembra normale/qualunque guerra di questo mondo/”, oppure “Sarà che un’ altra umanità/altrove ha fame davvero/e noi facciamo la guerra/per un fottuto barile di oro nero”. Le canzoni di Bonaveri parlano di influenza della televisione e della politica sulle nostre vite, invitandoci a rompere gli schemi, da un lato cercando di riconoscere le diversità o le differenze, da un altro lato invitandoci alla partecipazione. Canzoni di resistenza dunque, perché esprimono una volontà di non adeguarsi ai parametri comuni di un vivere veloce. leggero ed alla moda (fast, easy, trendy!) e che si ergono contro i filosofi all’acqua di rose, contro gli opinionisti presenzialisti, contro gli psicologi pressappochisti, contro appunto quel pensiero comune che ha bisogno di capri espiatori su cui puntare il dito per alleggerire la propria coscienza, per sentirsi amati ed amabili, rispettati e rispettabili. Canzoni nate per comunicare, per inviare messaggi diretti e precisi.
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Gli schiaffi in faccia di Germano Bonaveri
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