Sopraffatto dalle note,
ascolto melodie antiche
scivolando in gorghi di me bambino:
cercavo l'anima oltre la ferrovia,
frustata nelle sere d'estate
dalla serpe dell'appennino,
rapida e irriverente
intenta solo a fuggire via.(*)
Diviso dal sogno,
veleggiando tra ipotesi e tesi,
trascorsero anni imparziali a tessere probabilita',
lottando tra speranze ed illusione.
Le mie ali,
atrofizzate dagli artigli della ragione,
cercavano invano colline per carezzare il cielo
mentre una piccola lacrima,
futura nostalgia,
faceva velo alla corruzione della fantasia.
Riascoltando le mie musiche,
colonne sonore di cioccolato
e cappelli lanciati lontano,
tornano a raccontar di me,
mentre il fluire dell'ore rendono vero il profano,
speranza da cullare il sogno.
Un sorriso bianco accarezza il cuore.