Quando se ne vanno,
rompendo silenziosamente vetri,
lasciano schegge appuntite
sulle quali rotolando cerchi pace.
Fuggono,
e di queste rare vite
che ho inseguito audace
restano rimpianto e nostalgia,
goffo animale imbarazzato
che storpio si trascina.
M'han detto chi sono
e cos'e' la vita mia,
aggrovigliata ad un cumulo di radici.
Non so piu' chi ero,
e cercandomi mi penso solitario
a calciar ciottoli sulla strada del mio fiume.
In che cosa spero,
sotto questo cielo intenso
che non conosce scrupoli
lo lascio all'altrui acume,
giacche' soltanto resisto,
e come l'orso della foresta
cerco sollievo nella letargia.
Non e' gran cosa,
guardando cio' che resta:
non e' preziosa,
ma e' la vita mia.